Argonauti - La Natura di Puglia e Basilicata
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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
n/a Inserito il - 16/09/2006 : 09:52:11
sperimentiamo il forum...
qualcuno mi sa dire come ? finita
la storia della nidificazione della Caretta caretta
di Torre dell'Orso (LE)??

saluti
maurizio marrese
FG
15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
seaturtle Inserito il - 05/10/2006 : 21:30:57
ciao a tutti,
come promesso vi tengo aggiornati:
il 3 ottobre le uova del nido di Caretta caretta di Torre dell'Orso sono state trasferite in un'incubatrice presso il museo di Calimera; le temperature infatti erano ormai troppo basse e la situazione purtroppo non poteva che peggiorare.
Date le circostanze l'Osservatorio Faunistico Provinciale di Lecce e la Stazione Zoologica "Anton Dohrn" hanno ritenuto inevitabile il trasferimento.
Parte delle 46 uova si ? mostrata in buone condizioni.
Ora non resta che aspettare e se nei prossimi giorni non dovesse avvenire la schiusa le uova saranno aperte e gli embrioni analizzati.
Incrociamo le dita...

Chiara Caputo
(referente tartarughe marine Osservatorio Faunistico Provinciale di Lecce - Museo di Calimera)
seaturtle Inserito il - 02/10/2006 : 15:55:59
certo giuseppe, sar? un piacere...
purtroppo qui le temperature sono scese molto in seguito al maltempo dei giorni passati e questo complica tutto, speriamo bene...
in ogni caso, vi terr? aggiornati!
a presto
chiara
giuseppe nuovo Inserito il - 28/09/2006 : 18:55:35
benvenuta Chiara; un intervento molto "didattico" ed apprezzato il tuo.
Accolgo il tuo invito e sicuramente verremo a trovarti

Una bella escursione salentina non ce la toglie nessuno e possiamo approfittare per venire a trovarvi.
Naturalmente non faremo una improvvisata, ma concordiamo la data.

a proposito... visto che le foto "dovete" farle, ce ne mandate almeno una delle tartarughine salentine, non appena vengon fuori, vero?
seaturtle Inserito il - 28/09/2006 : 18:47:35
Ciao a tutti, mi chiamo Chiara Caputo e sono la referente per le tartarughe marine dell'Osservatorio Faunistico Provinciale di Lecce - Museo di Calimera.
ringrazio Giuseppe per aver fatto "le mie veci" finora.
Riguardo al nido di torre dell'orso posso dirvi che la situazione ? sostanzialmente
invariata, viene monitorato 24 ore su 24 dall'osservatorio di Lecce e dalla Stazione
Zoologica "Anton Dohrn" di Napoli. purtroppo le temperature di quest'ultimo periodo sono basse e, a causa del maltempo ( il 26 settembre scorso in Puglia c'? stata addirittura una tromba d'aria), non riescono ad aumentare. questo, purtroppo, mette in pericolo gli embrioni, riducendo inevitabilmente la percentuale di schiusa.se le temperature dovessero continuare ad abbassarsi le uova verranno trasferite in due incubatrici. in ogni caso, non demordiamo... oggi fortunatamente ? tornato il sole!
attualmente i siti di nidificazione abituali della Caretta caretta in Italia si trovano nelle isole di Linosa e Lampedusa; tuttavia negli ultimi anni ( si erano verificati gi? 3 casi nel 2002) si sono registrati diversi casi di quelli che vengono definiti " nidi anomali"; quelli pi? recenti sono stati segnalati a Torre dell'Orso ( Lecce), Ogliastro (Salerno) e Geremeas ( Sardegna) nel corso di quest'estate.
A proposito della discussione sui centri di recupero "in genere" invece, avete toccato un tasto dolente nonch? "scivoloso".
In italia esiste un vuoto legislativo grande come un buco nero che permette, anche secondo me, di "improvvisare" a piacimento. e questo ? un primo grosso problema al quale bisognerebbe trovare rapida soluzione ( pi? facile a dirsi...).
Detto ci?, le tartarughe marine sono rettili con tempi di ripresa decisamente lenti, non mostrano tuttavia grossi segni di sofferenza se non allo stremo delle forze, inoltre non emettono alcun verso, neppure di lamento, e questo pu? trarre in inganno.
Non dico che la cattivit? non sia causa di stress,dico che ? necessaria, dico che a "buttare in mare" una tartaruga siamo bravi tutti, ma una volta liberata , se non ? effettivamente nel pieno delle sue forze sar? persa per sempre. per questo motivo, la reintroduzione degli animali in habitat naturale ? stabilita sulla base di indagini medico veterinarie supportate da esami diagnostici inconfutabili.
Non nego, allo stesso tempo, che la " visibilit?" sia una parte importante del nostro lavoro, ma tengo a precisare che non ? per nostra volont?.
Ci viene ESPRESSAMENTE richiesto.
Giusto o sbagliato che sia, ? cos?. e se, per salvare gli animali, dobbiamo fare due foto, pace.
Altrettanto complesso il problema della gestione delle tartarughe, si ricollega all' improvvisazione. La degenza delle tartarughe marine va gestita secondo protocolli precisi che non "s'inventano", ma si studiano, apprendono, verificano , approfondiscono. Sicuramente non si pu? abbandonare una tartaruga in una vaschetta per i panni e tornare dopo le ferie. Sono animali che richiedono cure e pulizie quotidiane, attirano tantissima attenzione, ma costano molto in termini di risorse umane ed economiche.
C'? chi pensa bene di prendere tutto, senza dare niente.
Di chi ? la colpa?
Io continuo a fare il mio lavoro, in coscienza.
Ogni critica ? ben accetta.
E - ha ragione Giuseppe - venite a trovarci...
Scusate se mi sono dilungata, ma le domande erano tante e mi sono sentita chiamata in causa.
a presto

Chiara
Giuseppe La Gioia Inserito il - 26/09/2006 : 20:19:19
Ulteriori notizie.

nel sito http://ilgrembo.spaces.live.com/ trovate qualche informazione in pi? sulla nidificazione di Torre dell'Orso

oltre che a lecce, quest'anno sono state rinvenute nidificazioni in campania ed in sardegna,
oltre che in sicilia

ciao

Giuseppe La Gioia Inserito il - 25/09/2006 : 19:26:32
ho invitato gli addetti alle tartarughe di Calimera ad iscriversi al forum ma sono ancora occupati per la sorveglianza del nido a Torre dell'Orso (schiusa prevista per i prossimi giorni), quindi continuo a rispondere io (del resto sono sempre il responsabile del settore ricerche )

io non me la sento di dire che Calimera od Ostuni sono meglio degli altri centri (giudicate voi), ma penso che vadono comunque valorizzati ed incentivati quelli migliori e, soprattutto pi? trasparenti, ma fortemente controllati tutti per renderli sempre migliori.

non predendo quindi di farvi portare per forza gli esemplari rinvenuti a Calimera od Ostuni (vedete voi cosa fare) ma accetto volentieri l'invito di fornirvi i riferimenti:

Ostuni: paola pino d'astore 335.6780665

Calimera: Museo 0832.875301
Chiara Caputo 320.6586558
Sandro Panzera 320.6586556

a proposito di trasparenza, a breve (mah!?) ci sar? un nuovo sito dell'Osservatorio di Lecce con una sezione dedicata proprio al recupero tartarughe, vi terr? informati.

ciao
Argo Inserito il - 25/09/2006 : 15:18:28
Rispondo a Giuseppe La Gioia.
Naturalmente il mio riferimento GENERICO era in realt? SPECIFICO e non si rivolgeva ai centri che funzionano bene (quelli che lavorano a stretto contatto con Napoli credo che funzionino al meglio), ma piuttosto a quelli che funzionano male. Ci siamo capiti o vuoi che scriva nomi e congnomi?
Purtroppo, tu sollevi una questione importante: quella del business, che di fatto c'? e cominci? alcuni decenni fa col recupero delfini. Ricordo benissimo che quando il recupero dei cetacei non produceva, tutti li ignorarono; quando la Regione Puglia cominci? a pagare un tot per recupero, pi? d'uno si lanci? a recuperarli e non mancarono gli scannamenti fra competitori. Ma non aggiungo altro: intelligenti pauca!
Ciao.
roberto7 Inserito il - 25/09/2006 : 13:54:29
Le tue precisazioni mi giungono graditissime anche se devo ammettere che sapevo gi? ma in termini molto superficiali della loro esistenza, ovviamente trovandomi a Mola di Bari nel momento del bisogno ho creduto pi? semplice e meno stressante per la tartaruga stessa di rivolgermi ad un centro molto vicino e cio? Bari.
Ora per? ti pregherei di aggiungere gli strumenti con cui poter contattare i due centri pugliesi negli eventuali casi che si dovessero verificare: indirizzi, numeri telefonici e nominativi a cui rivolgersi,...Per il centro di Napoli condivido pienamente le tue affermazioni del centro pi? idoneo ed attrezzato.
roberto7
Giuseppe La Gioia Inserito il - 24/09/2006 : 21:06:47
Mah, tirato in ballo ... in rappresentanza dell'Osservatorio Fuamistico della Provimcia di Lecce, pur non curando direttamente questo settore dir? quello che so e penso con la solita schiettezza che mi conosce mi rinfaccia.

Le tartarughe marine ed il loro recupero ? un BUSINESS, forse non ancora consolidato ma ha buone propsettive. Questo fa s? che ci siano molti interessi in ballo.

D'altro canto se non si sfruttano al meglio le potenzialit? messe a disposizione dai mass-media si riduce di molto la possibilit? di recuperare e, quindi, curare tali animali. Quindi farsi belli con la televisone serve anche agli animali.

Per quanto riguarda, invece, le modalit? di stabulazione, cura, riabilitazione e reimmissione in natura parlo solo dei centri di dispongo notizie certe e verificabili. Quindi vi assicuro che a Calimera, Centro di recupero dell'Osservatorio di Lecce, ed Ostuni, Centro di recupero di quello di Brindisi, vengono adottati i massimi standard di efficenza e sicurezza per la prima accoglienza di questi animali che dopo essere stati stabilizzati vengono trasportati alla Stazione Biologica di Napoli, unica struttura in Italia a poter fare degenze lunghe e fastidiose. La politica di questi due centri regionali ? quella di servirsi di strutture specialistiche di valenza internazionale piuttosto che fare sul posto "il possibile" ma con risorse e capacit? limitate. Gli altri centri regionali, invece, pensano di poter fare tutto da soli, forse per evitare agli animali gli spostamenti? o forse per mancanza di fondi o personale per andare fino a Napoli? Non so, a noi sembra pi? sensato rivolgersi ai "migliori" ed i risultati sono disponibili nelle relazioni puntualmente fatte a fine anno.
Chiunque sia interessato pu? tranquillamente visitare i centri e chiedere ulteriori informazioni.

Ciao

Giuseppe
Argo Inserito il - 24/09/2006 : 13:27:04
Salve a tutti e benvenuto nel forum Roberto.
Quello della cura delle tartarughe ? un vero problema. Per quel che ne so, esse vanno subito liberate non appena si sono riprese, giacch? la lunga ?ospedalizzazione? (diciamo superiore a due mesi) le rende incapaci di riprendere la vita autonoma in mare. E comunque esse devono essere tenute in contenitori adeguati come dimensione e non tenuti al sole, altrimenti l?acqua raggiunge temperature buone per cuocere la pasta e ? lessare le tartarughe.
Peraltro, c?? il malcostume di alcuni ?ospedali? di tartarughe di pubblicizzare la loro attivit? organizzando la liberazione delle tartarughe marine con l?intervento dei mass-media. Capisco che la pubblicit? possa anche servire alla causa, ma far soffrire questi animali tenendoli un tempo pi? lungo del necessario in cattivit? (e magari in pessime condizioni) al fine di raccogliere un buon numero di esemplare e fare pi? scalpore in televisione non ? affatto corretto. So per certo che qualcuno ha fatto ci? in passato e mi domando: non ? che la strage di tartarughe in cattivit? ? stata dovuta proprio al rimandare la loro liberazione per motivi di ?stampa??
E poi chiedo specificamente a Tommy, in quanto ufficiale della Capitaneria di Porto: c?? un ente nazionale ( CITES, Carbinieri, Polizia, Capitanerie) che vigila sulla legalit? del comportamento nei confronti delle tartarughe dei singoli acquari, laboratori di biologia marina, centri di recupero? Ho la netta impressione che diversi centri di recupero sono improvvisati e possono far pi? male che bene alle bestie da salvare, per incapacit? o incuria. Pu? essere questo il caso segnalato da Roberto?
Ciao.
roberto7 Inserito il - 24/09/2006 : 11:32:09
Nella foga di terminare la nota di ieri, che tra l?altro era anche diventata molto lunga, non ho evidenziato il fatto che da indiscrezioni avute da un paio di tecnici amici da tantissimi anni che fanno parte dello Staff del Laboratorio di biologia marina , ?le tartarughe sono state ritrovate in pochissima acqua putrida alla riapertura dopo le ferie? Questa ? la vera e sola causa della loro morte: l?abbandono e l?incuria perch? si dovevano fare le ferie!!!
Purtroppo non ho fatto prima delle ferie anche un censimento degli ospiti dell?acquario: sarebbe stato interessante scoprire quanti ne sono morti per le ferie!!!
Ora capite perch? il mio amore per gli animali e per il mare in particolare URLA VENDETTA
( come si suol dire).
Tommy Inserito il - 23/09/2006 : 21:14:54
Ciao Roberto, e ciao tutti.

La Biologia Marina come Ente pubblico deve, dico deve, fare il proprio lavoro.

Naturalmente se sono sorti o meno dei problemidurante la degenza questo nn possiamo effettivamente saperlo.
Se poi i problemi sono nati per carenze o mancanze interne, allora bisogna capire come agire.
Non so se hai scritto gia' alla Provincia. Questo sarebbe utile. Magari anche con foto. E poi nn sarebbe male la Gazzetta. E poi si potrebbe salire ancora.... Non dobbiamo arrenderci. Chi sbaglia PAGA.

E poi siccome lavoro in Capitaneria e sono a pochi passi da loro, se in futuro ti capita di lasciare delle tartarughe, avvisami, anche via mail (leggo spesso la posta).
Seguiro' col fiato sul collo la faccenda

Un abbraccio.
tcapodiferro@virgilio.it
giuseppe nuovo Inserito il - 23/09/2006 : 19:14:39
ciao Roberto

inserire le foto non ? complicato;

quando "apri una discussione" o "rispondi" (non la risposta veloce per?) si apre una finestra e sotto trovi un link con la scritta "allega file".
Ci clicchi sopra e ti si apre una nuova finestrella per sceglieere dal tuo pc la foto che vuoi allegare.
L'importante ? che la foto non sia eccessivamente grande; per ulteriori consigli sulla grandezza della foto leggi qui
http://www.argonauti.org/forum/topi...?TOPIC_ID=47
roberto7 Inserito il - 23/09/2006 : 18:57:15
Non sono in ngrado di risponderti sui nidi ma prendo lo spunto per raccontare un momento di vita vissuta.
Desidero entrare in questo forum perch? amo il mare e soffro nel vederlo cos? ?maltrattato e qui penso di trovare amici che la pensano come me con cui sfogarmi e talvolta pensare di organizzare qualche azione comune. Io mi sono laureato prima in fisica , poi in geologia a Torino, poi mi sono specializzato in Fisica terrestre e geofisica e poi mi sono fatto due anni di quello che una volta si chiamava dottorato di ricerca a Trieste in Oceanografia Fisica col prof Mosetti, oggi insegno Matematica e Fisica nei licei.
Entro dalla parte delle tartarughe marine in quanto durante l?ultima estate ho avuto l?ennesima bruttissima esperienza che tenter? di raccontarvi.
Un sabato pomeriggio della fine di Luglio, abbiamo trovato una piccola Caretta caretta al largo di Mola di Bari, che aveva grosse difficolt? ad immergersi e dava la netta impressione di non stare bene. Ci siamo avvicinati ed una volta presa dall?acqua abbiamo avuto la certezza che aveva dei problemi: sembrava molle, flaccida e non aveva la solita vivacit?, agitava le sue pinne anteriori ma lo faceva quasi al rallentatore per qualche secondo per poi afflosciarsi esausta.
Tralascio gli aspetti relativi al rientro ed alla gara per meglio apparire davanti alle telecamere dei vari personaggi delle varie istituzioni che forse e solo per la presenza delle telecamere si sono precipitati.
Per farla un po? pi? breve, siamo stati costretti a tenerla fino al luned? mattina improvvisando una grossa tinozza in cui cambiavamo l?acqua sistematicamente dato il gran caldo del periodo; quando poi verso le 11.00 non abbiamo visto il tecnico dell?acquario di Bari che ci aveva garantito di prenderla e portarla via al luned? mattina presto, abbiamo improvvisato una vasca in un?auto ed abbiamo portato noi la bestiola, aggiungo solo che nel frattempo avevamo fatto qualche tentativo per altro riuscito di darle qualcosa da mangiare.
Qui di tartarughe nelle stesse condizioni ne abbiamo trovate altre tre ed erano anche delle stesse dimensioni solo che erano alloggiate in quelle vaschette quadrare di plastica azzurre che misureranno 40 x 40 cm (quelle che in qualunque delle nostre case servono per portare la biancheria dalla lavatrice agli stendipanni) : povere bestiole mi hanno fatto una pena? non potevano neanche girarsi in quelle microscopiche vaschette.
Dopo un mesetto mi sono recato per vedere le eventuali migliorie e per organizzare una liberazione della tartaruga ( ero gi? stato altre volte e mi avevano detto che era in netto miglioramento), e qui l?amara notizia: la tartaruga ? morta, al rientro dalle ferie l?abbiamo trovata nella vaschetta con l?acqua putrida e morta : in pratica delle quattro tartarughe che avevo visto quel giorno una sola era ancora viva. Ho chiesto di parlare col direttore il quale si ? infastidito notevolmente e non mi ha saputo (e voluto) dare alcuna spiegazione. Non voglio esprimere giudizi o dire altro sul comportamento ma penso che una societ? in cui alcuni individui volontariamente sacrificano tempo e denaro per salvare le uova di una tartaruga, altri si impegnano in vari modi per controllare che nessuno si avvicini alle uova,? e tantissime altre iniziative rivolte alla salvaguardia della natura ?perch? non abbiamo il diritto di sapere cosa si ? fatto alle tartarughe? chi le ha visitate? cosa gli ? stato riscontrato? perch? sono morte? Ma se poi ? morta solo per la stupida negligenza di qualcuno, perch? questo qualcuno non deve rendere conto alla societ? della sua incapacit??
Scusatemi per la veemenza finale ma, .. .,ho anche cercato di smuovere le acque mandando una e-mail a tantissime persone ed enti, molti dei quali mi hanno gentilmente risposto?

(Volevo inserire le foto della tartarughina, ma non so come si fa)


ambrogio lamesta Inserito il - 20/09/2006 : 17:18:46
Prendo spunto dalla storia del nido di Tartaruga di Torre dell Orso per chiedere quale e attualmente la diffusione dei siti di nidificazione in Italia della specie. Se qualcuno e ben informato....


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